La riserva del monte Orsario e lo stagno Precedol

La Riserva del Monte Orsario si trova poco a nord di Fernetti al confine con la Slovenia. E’ attraversata dal sentiero 3 da sud-est a nord-ovest e dal sentiero 43 da sud-ovest a nord-est. Il percorso proposto segue il sentiero 43 dal punto dove inizia, nei pressi di Opicina, al punto in cui termina sulla vetta più alta della Riserva del Monte Orsario.
Il punto di partenza si trova nei pressi della foiba 149 in cui trovarono la morte molti italiani nel corso del secondo dopoguerra. Oggi la cavità è coperta da una grande lastra monumentale a ricordare come quel luogo sia diventato la tomba per molte persone. La foiba 149 è raggiungibile da Opicina lungo la strada che la collega a Monrupino proprio prima di un sottopasso ferroviario. Da qui parte il sentiero 43 che per i primi due chilometri attraversa una zona pianeggiante caratterizzata da campi solcati, doline, caverne, abissi e boschi di carpini e rovere. Il sentiero segue inizialmente una traccia molto larga ed evidente ma dopo poche centinaia di metri in corrispondenza di una curva a sinistra si distacca per seguire una traccia appena accennata.
La parte pianeggiante termina approssimativamente quando il sentiero 43 incrocia la strada asfaltata che collega Fernetti a Monrupino, poco prima sul lato sinistro del sentiero è possibile accedere alla Caverna dei Ciclami. Dopo la strada asfaltata, il sentiero comincia la lunga salita verso il monte Orsario, poco meno di due chilometri in costante ascesa fino a raggiungere la vetta sopra la quale è stato costruita una vedetta in legno da cui è possibile ammirare un panorama che spazia dal monte Lanaro, al monte Nanos, al monte Cocusso fino al mare. Nella cima del monte Orsario si trovava un tempo un tumulo preistorico, nel corso della Seconda Guerra Mondiale vi sono state costruite sopra delle costruzioni militari per l’avvistamento aereo.
Si prende quindi la via del ritorno seguendo inizialmente il tragitto dell’andata finché il sentiero 43 incrocia il sentiero 3 e per alcune centinaia di metri condivide lo stesso tracciato, quando i due sentieri si separano nuovamente si lascia il sentiero 43 per rimanere sul sentiero 3. Ancora qualche centinaio di metri e sulla sinistra una deviazione che si distacca dal sentiero 3. Si tratta in pratica del primo sentiero con una traccia che si possa definire evidente che compare sul lato sinistro.
Questa deviazione permette di passare tra gli scavi della vecchia cava, la riserva del monte Orsario è da sempre una zona di estrazione e sono numerose le cave nei dintorni. La vecchia cava è, come dice il nome, ormai solo un monumento a ricordo delle estrazioni dei tempi passati, è comunque interessante visitarla, anche dal punto di vista estetico sembra ben armonizzata col paesaggio circostante da non sembra opera dell’uomo. Il sentiero sbocca sulla strada asfaltata che era stata attraversata durante l’andata, questa volta qualche centinaio di metri più a nord verso Monrupino, non resta che seguirla fino a raggiungere il sentiero 43 e riprendere in senso opposto il tragitto dell’andata.
Il sentiero 43 percorre una traccia abbastanza stretta per la gran parte della sua lunghezza, solo qualche centinaio di metri prima del punto di partenza (e arrivo) sfocia in un sentiero più largo e con un fondo più regolare. E’ proprio in questo punto che si può, invece di proseguire verso la foiba 149, seguire il sentiero verso destra, oltrepassare un ponte sulla ferrovia, fino ad incrociare una strada asfaltata. Raggiunta questa ultima sarà ben evidente un cartello che indica la prossimità dello stagno di Precedol. Si tratta dello stagno più conosciuto ed esteso del carso triestino, per raggiungerlo è sufficiente entrare, tramite un qualsiasi varco, dal muretto che costeggia il sentiero appena percorso. Si scende quindi in una profonda dolina nel cui fondo si trova lo stagno. Questa dolina è molto interessante anche dal punto di vista della vegetazione perché è caratterizzata da un microclima che determina diverse fasce di vegetazione man mano che si scende la dolina.
Una volta visitato lo stagno Precedol è possibile tornare al punto di partenza, la foiba 149.