Monte Cocusso: itinerari su e giù di corsa

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Il monte Cocusso: palestra per il trail

Il monte Cocusso si trova sul confine tra Italia e Slovenia, tra i valici di Pesek e Basovizza. E’ il punto più alto del Carso triestino e della provincia di Trieste, si trova infatti a 670m sul livello del mare. Non si tratta di un monte isolato ma, come per altri nomi noti del Carso, della cima più conosciuta di un rilievo ben più articolato.
Il monte Cocusso è senza dubbio una delle mete più frequentate dagli appassionati di trekking, corsa o mountain bike perché si trova solo a pochi chilometri da Trieste e offre innumerevoli sentieri di diversa natura e pendenza.
L’itinerario che viene proposto prevede due risalite alla sommità del monte e relative discese su percorsi sempre diversi.
Pesek è il punto di partenza, più precisamente il parcheggio della chiesa che si incontra sulla SS14 verso la Slovenia poco prima del paese. Da qui parte il sentiero CAI 28 lungo una traccia larga e ben definita che attraversa una zona di landa carsica, particolarmente esposta quando c’è la bora. Dopo circa un chilometro si entra nel bosco. Si prosegue sempre sul sentiero che sale lungo il lato sud del monte Cocusso, anche quando il sentiero CAI 28 si dirama su una traccia molto più stretta e ripida. Il consiglio è di seguire sempre il sentiero principale con l’unica accortezza di mantenere la destra quando questo si biforca in un bivio, in pratica si tratta di proseguire sul tratto che continua in salita.
Il percorso ad un certo punto sembra terminare davanti ad un grosso accumulo di pietre, si tratta di un tumulo di età molto antica che dovrebbe coprire e custodire il corpo di qualche antenato. Da qui si gode comunque di un bel panorama seppure un po’ limitato dall’alta vegetazione circostante. Si attraversa quindi il tumulo del monte Cocusso seguendo le indicazioni CAI disegnate sulle pietre per ritornare nel bosco e proseguire il sentiero fino alla fine quando incrocia un altro sentiero ben più largo. Da qui proseguire a destra sempre in salita finché non si raggiunge un nuovo incrocio, questa volta col mitico sentiero 3. Qui si è in pratica sulla sommità del monte Cocusso ed è possibile proseguire sul sentiero 3 a destra per raggiungere Grozzana e poi Pesek oppure proseguire a sinistra sempre sul sentiero 3 verso Basovizza oppure proseguire dritti e sconfinare in Slovenia dopo pochi metri. Presa questa ultima scelta, si incontra subito un sentiero su cui girare a sinistra per scendere a valle lungo il lato nord-ovest del monte Cocusso. Il sentiero diventa presto molto sconnesso e ripido, è necessario prestare attenzione. Ad un certo punto, il bosco sfocia in una grisa da qui la vista spazia dal Carso fino al mare, Monfalcone e la foce dell’Isonzo. Si prosegue quindi la discesa finché non si incrocia un sentiero largo sul quale ci si immette a destra iniziando così una nuova risalita del monte Cocusso. Il sentiero si snoda attraverso diversi tornanti in un bosco di pini dal sapore alpino fino a raggiungere il punto più alto del monte Cocusso dove si trova anche un rifugio, in territorio sloveno. Qui si può fare una sosta al rifugio, ammirare il panorama che si staglia sul monte Tajano e poi proseguire il percorso lungo il sentiero che passa davanti al rifugio. Si continua su questo attraversando bei boschi di querce finché il sentiero non si biforca e sul ramo di destra si intravedono delle costruzioni. Si segue quindi questa direzione, si oltrepassano questi edifici, oggi abbandonati che un tempo erano adibiti a scopi militari, fino a raggiungere la chiesta di Sv. Tomaz, anche questa abbandonata e diroccata, con il cimitero adicente. Da qui si prosegue sempre diritti per intraprendere la discesa in direzione sud ovest verso il punto di partenza. Anche qui ci sono molti punti dove è possibile godere del panorama sulla campagna slovena. Terminata la discesa, svoltare a destra sul sentiero segnato dal cerchio bianco e rosso, tipico dei sentieri sloveni. Da qui presto si raggiunge di nuovo la linea confinaria, questa volta per rientrare in Italia e congiungersi con il tratto iniziale del sentiero 3. Si arriva quindi sulla statale 14 e dopo qualche centinaia di metri sull’asfalto si è di nuovo al punto di partenza.