Brestovec e Monte San Michele: luoghi della Prima Guerra Mondiale
Questo percorso di trail running parte dal ‘vallone’ che collega Monfalcone a Gorizia e attraversa il Carso Isontino fin dove questo si affaccia sul fiume Isonzo, toccando luoghi che giocarono un ruolo determinante nel corso della Prima Guerra Mondiale fino al Monte San Michele teatro di cruenti combattimenti. Il punto di partenza si trova a Devetachi, seguendo la strada che porta a Marcottini e Doberdò del Lago, una carrareccia si trova sulla destra dopo poche centinaia di metri. Da qui è possibile salire, lungo un sentiero costellato da trincee e installazioni militari, sul Brestovec: un rilievo affacciato sul vallone che durante la I Guerra Mondiale venne fortificato dalle truppe italiane che vi installarono una cannoniera. Il Brestovec non fu mai sottoposto a cruenti combattimenti, venne fortificato poco prima della disfatta di Caporetto nel 1917, ebbe soprattutto una funzione difensiva per le postazioni occupate dall’esercito italiano fino a quel momento. Oggi le costruzioni militari del Brestovec sono state recuperata e restaurate: è possibile visitare la cima del monte da cui si può vedere Gorizia, il Nad Logem, Kremenjak e il monte Hermada fino al mare; è poi possibile visitare la galleria dove venivano posizionati i cannoni (la cannoniera) e dove trovavano ricovero i soldati.
Dopo la visita al Brestovec, il percorso prosegue per Cotici Inferiore: l’ottima segnaletica permette di non sbagliare percorso. Giunti a Cotici Inferire, basta proseguire sulle strade asfaltate tendendosi sulla sinistra fino ad incrociare la strada che porta a San Michele, quindi proseguire su questa a destra fino a raggiungere il cimitero. Subito prima del cimitero si trovano due sentieri, quello di destra permette di salire verso il monte San Michele. Qualche centinaio di metri dal cimitero su questo sentiero compare una deviazione che porta alla cima Skofnik. Nella cima del monte Skofnik si trovano delle installazioni militari, risalenti in questo caso alla Seconda Guerra Mondiale, che avevano soprattutto una funzione contraerea.
Tornando nel sentiero precedente, in discesa, al primo incrocio il percorso prosegue a destra e continua a scendere finché non si immette nel sentiero CAI 23. Proseguendo a sinistra si raggiunge il cartello che indica la salita verso il Monte San Michele. Giunti nei pressi della cima si possono visitare i luoghi più significativi del Monte San Michele: le cime 1,2,3,4; lo Schönburgtunnel, un tunnel oggi crollato che attraversava tutto il monte; la galleria della cannoniera; il museo. Il monte San Michele aveva un ruolo strategico durante la guerra, affacciato sulla pianura, garantiva il controllo del basso Isonzo. Questa zona fu oggetto di pesanti attacchi da parte degli italiani che riuscirono a conquistarla solo nel corso della Sesta Battaglia dell’Isonzo, nell’agosto 1917. Il monte San Michele è stato dichiarato zona sacra, qui molti giovani persero la vita, un museo nei pressi della cima ricorda le vicende che segnarono quei luoghi. La visita del Monte San Michele permette di visitare le fortificazioni che gli austro-ungarici allestirono per respingere gli attacchi italiani. Anche mio nonno combatté per conquistare il monte San Michele, non morì, riusci a sopravvivere a quell’inferno per poi essere preso prigioniero sull’Isonzo, dopo Caporetto, quando l’esercito italiano aveva già distrutto i collegamenti per oltrepassare il fiume. In quelle situazioni, il confine tra la vita e la morte era veramente labile: mio nonno stava eseguendo l’ordine di portare in posizione più avanzata un pezzo di artiglieria lungo il crinale del monte San Michele quando un proiettile nemico diretto al suo torace venne rimbalzato dallo stesso pezzo di artiglieria che faticosamente stava portando.
Per ritornare al punto di partenza è sufficiente percorrere il percorso dell’andata.
Lunghezza: 12km